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Anni 2000: la generazione Champions League

Anni 2000: la generazione Champions League

Gli anni 2000 segnano il primo decennio dal 1960 senza uno scudetto all’attivo, ma al contempo sono il teatro del più grande exploit europeo dell’AS Monaco, seguito però da stagioni assai complicate.

Il titolo fiammeggiante della stagione 1999-2000 lascia il posto a un’annata avara di emozioni. L’AS Monaco non riesce a superare lo scoglio della fase a gironi in Champions League, mentre in campionato non va oltre il 12° posto. Battuti 2-1 dopo i tempi supplementari dal Lione nella finale di Coppa di Lega, i biancorossi rimangono fuori dalle competizioni europee. Nel 2001, Claude Puel lascia il posto in panchina a Didier Deschamps; l’ex Campione del mondo con i Bleus incontra subito molte difficoltà, terminando con un deludente quindicesimo posto la sua prima stagione nel Principato.

2002-2003: i biancorossi ripartono di slancio

Nonostante un’altra partenza lenta nella stagione successiva, i biancorossi si classificano al secondo posto in campionato e vincono la Coppa di Lega davanti a 80.000 tifosi allo Stade de France, dominando in finale il Sochaux. Shabani Nonda vince il titolo di capocannoniere del campionato, mentre Jérôme Rothen quello di miglior assistman. Alcune giovani promesse, come Squillaci ed Evra, iniziano a far vedere le loro doti, che li porteranno a vestire la maglia della nazionale francese. L’AS Monaco vince così un altro trofeo, tre anni dopo l’ultimo successo, guadagnandosi così l’accesso alla prestigiosa Champions League. Questa stagione segna anche l’addio di Jean-Louis Campora, dopo ben ventotto anni di presidenza, ricchi di successi; al suo posto arriva Pierre Svara.

La cavalcata dei biancorossi

La presidenza di Svara dura sola una stagione; un anno magico per i biancorossi. La prima metà della stagione è superlativa in campionato, così come nella fase a gironi della Champions League, dove l’AS Monaco supera l’AEK Atene, il PSV Eindhoven e il Deportivo La Coruna. L’attaccante croato Dado Prso mette a segno una storica quaterna nel giorno del suo compleanno, infliggendo agli spagnoli una sonante sconfitta con lo score di 8-3 allo Stade Louis II. Il girone di ritorno è altrettanto eroico, anche se la cavalcata europea si ripercuote sulla classifica finale della Ligue 1. Dopo aver occupato il 1° posto per tre quarti di campionato, l’AS Monaco sale sul podio, ma solo al 3° posto. Sul fronte Champions League, il percorso stellare del Monaco nel 2003-2004 segna un’intera generazione. L’AS Monaco elimina in successione il Lokomotiv Mosca, il Real Madrid di Zinedine Zidane e gli inglesi del Chelsea, allora allenati dal mister Claudio Ranieri. La formidabile corsa dei monegaschi si ferma bruscamente a Gelsenkirchen; l’FC Porto di Mourinho domina la finale, vincendo per 3-0. La Coppa dalle grandi orecchie sfugge di mano, ma gli eroi biancorossi Roma, Ibarra, Evra, Squillaci, Givet, Rodriguez, Bernardi, Zikos, Plasil, Giuly, Prso, Morientes e Nonda entrano a pieno titolo nella storia del club e nei ricordi dei tifosi monegaschi.

Una fase di stallo

Le stagioni successive si rivelano turbolente, con l’alternarsi di ben tre presidenti in meno di cinque anni: Michel Pastor lascia il posto a Jérôme de Bontin nel 2008, che a sua volta cede il testimone a Etienne Franzi nel 2009. La stessa instabilità si registra in panchina. Francesco Guidolin succede a Didier Deschamps nella stagione 2005-2006, prima di essere sostituito nel 2006-2007 da Lazlo Bölöni, che trascorre solo poche settimane alla guida di una squadra che staziona nei bassifondi della Ligue 1. Laurent Banide, già alle dipendenze del club da alcuni anni nel settore formazione, è chiamato in panchina, prima di essere sostituito dall’ex difensore brasiliano Ricardo, proveniente dal Bordeaux, all’inizio della stagione 2007-2008. Sono anni avari di successi per i biancorossi, anche se questo periodo vede diversi giovani di talento bussare alla porta della prima squadra. Per aiutarli a crescere, nel 2009 le chiavi della squadra sono affidate al tecnico Guy Lacombe. La stagione nasce all’insegna dell’umiltà ma con molta determinazione. Il club conclude la stagione in crescendo, arrivando in finale di Coppa di Francia, persa dopo i tempi supplementari contro il PSG (0-1). In Ligue 1, i monegaschi terminano in ottava posizione, il miglior risultato dal 2004-2005. Purtroppo questa crescita è di breve durata; all’orizzonte si profilano tempi molti difficili per l’AS Monaco…

Rise. Risk. Repeat.